L’importanza del corretto spegnimento del computer.

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Lasciare il PC acceso anche quando non lo si utilizza (ad esempio di notte) è di solito un errore. Si consuma energia, si mette sotto stress il PC e si diminuisce la vita delle componenti interne. Spegnere il computer è, infatti, un’operazione fondamentale per il suo corretto funzionamento, poiché permette al sistema operativo di finalizzare alcune operazioni, principalmente aggiornamenti e installazioni di programmi, driver o altro.
Questa semplice azione può risolvere anche problemi che si sono presentati temporaneamente: bug, malfunzionamenti, errori all’avvio, perché ogni singolo componente viene riavviato partendo dal suo stato iniziale. Inoltre avviene anche una pulizia della memoria temporanea e vengono chiusi alcuni programmi magari ancora attivi in background.

Nello specifico, nel momento in cui si arresta il sistema, vengono mandati dei segnali ai programmi e servizi aperti, di fermare le azioni in corso e prepararsi allo spegnimento. Questo è necessario per interrompere eventuali operazioni di lettura e scrittura sul vostro disco, aggiornamenti, o modifiche a chiavi di registro. Windows quindi inizia una sequenza di salvataggio dello stato delle operazioni in corso o che si ha appena terminato al fine di proteggere i dati e l’integrità del dispositivo stesso.

Tuttavia, anche spegnere e accendere il PC più volte durante il giorno è dannoso per le componenti interne e ne diminuisce la durata. Se si fa un utilizzo continuativo del computer durante la giornata, invece di accenderlo e spegnerlo per 3-4 volte in un giorno, è preferibile tenerlo attivo anche se non lo si utilizza.

Un’alternativa allo spegnimento del PC è l’ibernazione o sospensione. Si tratta di due modalità che permettono di spegnere il PC, ma di tenere attivi alcuni processi. Quale delle due modalità è preferibile utilizzare? Sicuramente la sospensione che tiene il PC in uno stato di “dormiveglia” e non crea problemi quando si decide di riaccenderlo.