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Vi è mai capitato di avere il PC infettato da un virus e chiedervi come sia potuto accadere?

Come ben sappiamo, i virus sfruttano qualsiasi possibile vulnerabilità del computer e, se non ce ne sono, aspettano fino a che non commetterai un errore, come aprire un allegato non sicuro o cliccare su un link malevolo: a quel punto danneggerà il pc o peggio, andrà ad infettarne altri.

Oggi quindi, vi suggeriamo 7 errori da evitare, così da permettervi di limitare questo rischio.

1) Non avere un software antivirus

Gli antivirus rappresentano un vero e proprio scudo per il nostro PC, poiché sono in grado di individuare l’attacco dei virus e interromperlo immediatamente, prima che possa causare danni. Esistono vari tipi di antivirus sia per mobile che per pc, con formule free o premium, per uso personale o aziendale. È quindi fondamentale scegliere la formula più indicata alle proprie esigenze, che possa garantire una sicurezza efficace.

2) Non installare aggiornamenti importanti

Un altro errore molto comune è trascurare l’installazione degli aggiornamenti. I virus infatti mutano e si fortificano con il passare del tempo, adattandosi ai vari nuovi sistemi di sicurezza, di conseguenza un computer non aggiornato, risulta molto più facilmente penetrabile.

3) Aprire allegati email

Sono ancora in tanti a cadere in questo classico inganno su base giornaliera. Il consiglio è quello di non aprire mai un allegato che arriva da una mail spedita da un nome o un indirizzo che non si conosce e, anche se si conosce, se ci suscita qualche perplessità è meglio chiedere una conferma telefonica al mittente sull’attendibilità di quella mail.

4) Cliccare su una strana finestra di dialogo senza leggere

Mai cliccare sull’ “ok” di una finestra senza prima aver letto cosa dice. Se un pop up vi sta comunicando che il vostro computer o telefono è infetto o hai bisogno di un plugin, il consiglio è di chiudere tutto e non cliccare sulla finestra, poiché potrebbe essere una “trappola”.

5) Scaricare software illegalmente

I cyber criminali sono soliti nascondere software malevoli nei programmi piratati come musica e film. Per questo motivo, quando scarichiamo file è sempre meglio usare siti e software accreditati.

6) Occhio alle chiavette USB

Attenzione quando copiamo file dalle chiavette, specialmente quando appartengono a persone che non conosciamo. La chiavetta USB infatti, per i virus rappresenta un mezzo diretto attraverso il quale accedere al PC.

7) Non sfruttare le opzioni per la sicurezza del tuo software di posta elettronica

Moltissimi programmi di email bloccano le immagini nei messaggi in arrivano. Non permettere che il fastidio di cliccare su “download immagine” ti spinga ad eliminare questa fondamentale impostazione di sicurezza in modo permanente.

 

 

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Ormai sempre più spesso ci capita di imbatterci in articoli ricondizionati, oggi cerchiamo quindi di capire di cosa si tratta.

Cominciamo con il chiarire che, con il termine “ricondizionato” o “rigenerato”, si parla di prodotti a marchio originale (Apple, Samsung, LG, HP, ecc.) con condizioni estetiche e funzionali pari al nuovo.

Possono essere, ad esempio, prodotti restituiti da un cliente che ha cambiato idea sul modello o sul colore, o per un ordine errato o un malfunzionamento, oppure prodotti usati solo a scopo espositivo in fiere e mostre o all’interno di negozi. In questi casi, gli articoli non possono essere venduti come nuovi e, dopo vari test che certificano il corretto funzionamento, subiscono quindi la procedura di igienizzazione e risigillazione, acquisendo il marchio di “ricondizionati”.

È però importante controllare sempre bene il grado di ricondizionamento, in modo da conoscere esattamente le condizioni estetiche e funzionali di ciò che stai comprando.

Tuttavia, si tende spesso a confondere questa tipologia di articolo, con quelli usati.

La sostanziale differenza è che, mentre un prodotto usato è venduto  nello stato di usura in cui si presenta, il ricondizionato subisce un processo di manutenzione dal punto di vista estetico e meccanico-funzionale che lo riporta alla condizione di “nuovo”.

Un altro errore molto comune è quello di confondere un articolo ricondizionato con uno FALSO.
È quindi doveroso sottolineare che gli articoli ricondizionati, come detto anche in precedenza, hanno il marchio ORIGINALE, a patto che si tratti naturalmente di prodotti certificati, messi in vendita dai marchi ufficiali e da rivenditori autorizzati affidabili.

Il processo di ricondizionamento può essere eseguito dal produttore stesso o da aziende specializzate.

Nello specifico, il prodotto viene ispezionato e testato per valutarne la situazione estetica e funzionale, se necessario viene riparato (con pezzi nuovi e originali mai usati), poi igienizzato e nuovamente imballato con i suoi accessori. Viene perciò “rinnovato” da tutti i punti di vista.
Nel caso in cui il prodotto in questione non dovesse superare tutte le fasi, non può essere rivenduto sul mercato.

Se invece riesce a superare tutte le fasi, viene etichettato come “ricondizionato” e gli viene assegnato uno specifico grado che ne indica lo stato (es. “Grado A” ottime condizioni, “Grado B” qualche lieve graffio).

A quel punto ritorna sul mercato, funzionante e in ottime condizioni, venduto ad un prezzo più basso rispetto al nuovo (anche oltre -30%) e coperto da garanzia.

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Molto spesso può capitare di dover utilizzare PC vecchi, che possono accusare il peso del tempo, risultando lenti in avvio e poco performanti.

Tuttavia, esistono piccoli semplici trucchetti per rivitalizzarli e potenziarli:

  • tenere sotto controllo la memoria RAM del vecchio PC, verificandone lo stato.
    Per prima cosa, bisogna premere la combinazione di tasti CTRL+MAIUSC+ESC per aprire il Task manager di Windows.
    Si tratta di una combinazione di tasti che funziona indipendentemente dalla versione di Windows installata sulla macchina.
    Una volta nel Task manager, basta cliccare sulla scheda Prestazioni e iniziare col verificare il quantitativo di memoria RAM occupato, rispetto al totale.
    In corrispondenza di Totale si legge il quantitativo di memoria RAM fisicamente presente nel computer, mentre il grafico appena sopra indica la memoria RAM occupata dal sistema operativo e dai programmi in esecuzione. Se dovesse esserne disponibile poca, è fondamentale aumentarla, ma cambiando tutti i banchi di RAM già presenti, così da poter beneficiare di componenti nuovi e più veloci;
  •  controllare il comportamento del disco fisso.
    Dischi fissi vecchi e usurati, presentano molti errori durante il loro funzionamento, influiscono negativamente sulle prestazioni del sistema e rappresentano un rischio per l’integrità dei dati memorizzati. A tal proposito il consiglio è quello di installare sempre un SSD, da affiancare al disco fisso già presente.
    Gli SSD sono molto più veloci, quindi miglioreranno le performance del PC in maniera significativa sia all’avvio sia nell’apertura dei programmi più pesanti;
  • la reinstallazione di Windows è sempre considerata l’ultima strada, ma in certi casi, può essere necessario formattare e reinstallare. Questo ci permetterà di ottenere un sistema operativo come nuovo, in pochi e semplici clic.

Per maggiori informazioni contattaci!

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L’importanza di un alimentatore come componente del computer è spesso sottovalutata da buona parte di coloro che hanno un pc. Si tratta, invece, di un pezzo fondamentale in quanto ha il compito di trasformare la corrente alternata dell’alimentazione casalinga, in corrente continua di varie ampiezze.

Con il passare degli anni, come per tutte le componenti dei computer, l’alimentatore può andare in incontro all’usura, ma come possiamo rendercene conto?

I fattori più comuni che possono portare guasti all’alimentatore del PC sono soprattutto: l’età con annessa frequenza di utilizzo del computer; i sovraccarichi o i cali di tensione; lo sporco e più spesso la polvere; il surriscaldamento continuo anche causato da problemi alle ventole; guasti dell’impianto elettrico.
Sostanzialmente, ci sono tre segnali principali per capire se l’alimentatore del PC ha dei problemi:

  • se il PC non si avvia più nonostante sia attaccato correttamente alla corrente e il monitor e altre periferiche, come la tastiera e il mouse, mostrino comunque vita;
  • se il computer effettivamente mostra i suoi led accesi, ma nel momento in cui si prova ad accenderlo non scatta quel tipico rumore di ventola a cui siamo abituati.
    Questo significa che la ventola dell’alimentatore non gira e non raffredda il trasformatore all’interno del computer;
  • se il computer si accende, le ventole girano, ma sullo schermo non appare nulla e solo dopo diversi minuti viene iniziata la procedura di avvio del computer ed il caricamento di Windows. In questo caso può darsi che l’alimentatore sia sottodimensionato rispetto l’hardware montato. In questo caso, conviene cambiare alimentatore e vedere se il ritardo di accensione dipende da quello, oppure se è colpa di una RAM danneggiata o da un problema sulla scheda madre.

Tuttavia, le variabili da considerare sono tante, poiché potremmo trovarci di fronte anche ad altri segnali, quali:

– errori di avvio del sistema o blocchi improvvisi;

– cambiamento notevole nella quantità di tempo che impiega il PC per l’avvio e lo spegnimento;

– riavvio spontaneo o blocchi intermittenti durante il normale funzionamento;

– errori di memoria;

– diminuzione dei giri del disco o della ventola;

– surriscaldamento eccessivo;

– piccole scosse elettriche quando si tocca il case;

– fumo o puzza di bruciato;

– codici acustici emessi dal BIOS non appena si accende il PC.

Contattaci per ricevere la nostra assistenza e per avere maggiori informazioni.

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Dopo aver acquistato un computer nuovo o aver reinstallato Windows è necessario fin da subito installare le applicazioni essenziali.
Vediamo insieme i programmi indispensabili per un PC, che lo renderanno funzionale, sicuro e veloce fin da subito.

  • ANTIVIRUS: Nei PC nuovi di solito viene preinstallato un antivirus che dopo 60 giorni andrà pagato, se si vuole evitare di comprarlo si può rimuovere l’antivirus preinstallato e scaricare uno di quelli gratuiti che funzionano benissimo, ad esempio Avast, è uno dei migliori disponibili . In Windows 8 c’è già l’antivirus Windows Defender, è una protezione base che funziona sufficientemente bene da proteggere dalla maggior parte dei problemi realmente in circolazione.
  • BROWSERInternet Explorer nelle due ultime versioni (10 e 11) può andar bene, ma sicuramente è inferiore a Google Chrome, che si adatta perfettamente a tutti gli utenti che vogliono vedere il massimo possibile dalla pagina che stanno navigando. Molto utile anche la possibilità di chiudere le singole schede che non rispondono senza dover fare altrettanto con l’intero browser.
  • COMPRESSIONE: Per assicurarsi che Windows sia in grado di aprire ogni tipo di file scaricato da internet conviene usare 7-Zip, open source, gratuito e compatibile con tutti i formati di archivi e che permette di avere una compressione del 2-10% maggiore rispetto a Winzip.
  • SUITE OFFICE: Sui nuovi PC si trova spesso già installata una suite Office che scade dopo 60gg e che deve essere acquistata. Se non vogliamo acquistare Microsoft Office possiamo scegliere di installare LibreOffice. LibreOffice è una suite open source e gratuita che contiene gli stessi programmi di Microsoft Office, non siate scettici, è praticamente uguale e capace di creare ed aprire documenti WordExcel e Powerpoint.
  • PDF READER: Su Windows è necessario un programma per aprire i file PDF, il formato standard dei documenti digitali, per farlo basta usare Google Chrome come lettore predefinito, in alternativa si può installare Adobe Acrobat Reader. Se invece si ha bisogno di un programma per convertire i file in PDF potrebbe essere utile PDF Creator il quale crea PDF da qualsiasi programma, semplicemente inviando il documento ad una stampante virtuale dedicata. Una volta lo giudicavo “indispensabile”, ma ora che tutte le suite da ufficio integrano questa caratteristica, può risultare ridondante.
  • ARCHIVIO CLOUD: Un programma da installare subito è sicuramente quello per tenere online i file importanti o che serve avere disponibili su qualsiasi PC. Dropbox è solo uno dei migliori servizi di archiviazione Cloud, ma si possono usare anche Google Drive o Onedrive di Microsoft. Scegliete quello che preferite, ma vi consiglio di usarne uno subito! Questa è una valida alternativa rispetto al portarsi in giro file su una chiavetta USB o una memoria flash, l’unico svantaggio sta nelle necessità di avere un collegamento Internet per accedere ai dati.
  • SOFTWARE GESTIONE FOTO E IMMAGINI: Windows ha un suo programma di base per aprire le fotografie. Se questo non dovesse esser sufficiente, vi consiglio Irfanview ed i sui plugin. E’ una delle applicazioni migliori per aprire le foto e le immagini sul computer, per sfogliarle velocemente ed anche per applicare modifiche base di fotoritocco che spesso bastano per la maggior parte delle correzioni.
  • SOFTWARE PER VIDEO: Avete necessità di vedere o ascoltare un file video o audio dal formato sconosciuto? Probabilmente VLC vi permetterà di farlo. Ormai uno dei più popolari lettori multimediali in circolazione, la forza di VLC è sempre stata la compatibilità con qualsiasi formato multimediale in circolazione e il basso impatto sulle prestazioni. Se invece avete la necessità di editare dei video o salvare in locale i filmati streaming da Youtube, Freemake Video Converter consente di fare tutto questo tramite un’interfaccia gradevole e semplicissima da padroneggiare in un pacchetto gratuito per tutti.
  • SOFTWARE CHAT & INTERNET MESSAGING: Avete bisogno di rimanere in contatto con amici e familiari sparsi per il mondo? Allora il metodo migliore è usare Skype sul vostro computer e su quello delle persone con cui volete tenervi in contatto. Skype rimane famoso per la possibilità di effettuare videochiamate gratuite via internet, anche con persone che sono dall’altra parte del globo. L’unica richiesta è avere una buona connessione internet per mantenere una buona qualità di chiamata.
  • SOFTWARE PER MUSICA: Un PC viene spesso usato per ascoltare musica e Spotify è sicuramente un programma da installare sempre, perché porta sul computer tutta la musica esistente, in streaming. Spotify è comodo sia per organizzare la propria raccolta musicale di file mp3, sia per trovare nuove canzoni e sentire le hit del momento senza bisogno di scaricarle. Ci sono alcuni limiti nella versione gratuita, ma resta comunque un programma che non può mancare.
  • MASTERIZZAZIONE CD/DVD: CDBurnerXP è il software per masterizzare CD e DVD completamente gratuito (anche per uso professionale) e ricco di funzioni. Compatibile con tutte le versioni di Windows per PC, CDBurnerXP crea dischi d’ogni tipo: dagli Audio CD (CD-DA) ai DVD-Video, passando per la masterizzazione delle immagini ISO e la duplicazione dei supporti fisici.
  • DOWNLOAD VIA BIT TORRENT: Sotto Windows, il numero di client fra i quali scegliere non è elevatissimo, probabilmente a causa del fatto che il programma “ufficiale”µTorrent, è già molto buono. La principale caratteristica che non mi fa cercare alternative è l’eccellente mix di leggerezza e funzionalità: µTorrent riesce infatti a coniugare in pochissimi megabyte pressoché qualsiasi caratteristica si possa desiderare, comprese cosine un pochino più da smanettoni come il download automatico via feed, l’auto-scaricamento dei torrent piazzati in una determinata cartella (comodissima per automatizzare) o la regolazione della grandezza della cache da allocare.
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Quando si desidera procedere all’acquisto di un nuovo monitor per pc è necessario tener conto di diverse caratteristiche per evitare di spendere più soldi del dovuto o, al contrario, per portare a casa un monitor per pc non adeguato ai lavori da compiere attraverso lo stesso. La scelta del monitor deve prendere in considerazione, pertanto, variabili come la tecnologia impiegata per la costruzione del pannello, la risoluzione, la dimensione, i colori e il livello di luminosità, il tempo di risposta, l’angolo di visione, il numero e la tipologia di ingressi presenti.

Monitor per grafica: l’importanza della risoluzione e delle dimensioni.

Una risoluzione Full HD (ossia 1.920×1.080 pixel) e un monitor che sia compreso tra i 22 e i 27 pollici possono risultare ottimali per l’utilizzo in ambiente home o per l’ufficio. Per l’utilizzo in ambiente grafico sarebbe più indicata una risoluzione Quad HD, oltre ad una dimensione di minimo 27 pollici. Se non sussistono problemi di prezzo, il consiglio è quello di optare per un monitor con risoluzione Ultra HD (4K) e di ben 30 pollici di diagonale. Per quanto riguarda la tipologia di pannello, la più utilizzata è sicuramente quella LCD, la quale può basarsi di pannelli TN e IPS. I primi presentano una frequenza di aggiornamento maggiore e un tempo di risposta minore, risultando adatti se devono essere visualizzati dei video, mentre i secondi hanno il punto di forza nella riproduzione dei colori e negli angoli di visione molto elevati, risultando ideali per i grafici.

Monitor per fotografia: la qualità del colore prima di tutto.

Chi lavora nell’ambito della fotografia digitale ha la necessità di avere a disposizione un monitor che permetta di visualizzare in modo ottimale le foto, in modo da poter intervenire su di esse per ritoccarle in modo efficace e per poter utilizzare gli effetti grafici richiesti per soddisfare le esigenze dei clienti.
Innanzitutto una delle caratteristiche che non deve essere sottovalutata nell’acquisto di un monitor da parte di un fotografo, come già indicato per i grafici, è la dimensione del monitor, che non dovrebbe essere inferiore ai 24 pollici. Un monitor grande permetterà di avere una visione ottimale di ogni dettaglio e, nel contempo, di avere a disposizione in qualunque momento sia le barre degli strumenti che i pannelli dedicati al fotoritocco e alla post produzione. In particolare, sono gli schermi con proporzioni di 16:10 ad adattarsi nel modo migliore alle foto. Nel lavoro fotografico è importante avere a disposizione uno schermo opaco, perché quelli lucidi sono in grado di riflettere la luce e di far intravedere le ombre di chi siede davanti al monitor stesso, modificando la percezione delle fotografie che vengono mostrate.
È molto importante tenere in considerazione anche l’angolo di visuale perché, se quest’ultimo è ridotto, spostandosi lateralmente (oppure dall’alto verso il basso) il fotografo vedrà modificarsi sia i colori che il contrasto rischiando di procedere a delle modifiche non ottimali. Risulta fondamentale, anche in questo, caso la possibilità di connessione digitale, sia HDMI che DVI.

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Lo Smart Working, è una modalità lavorativa sempre più diffusa, soprattutto a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. Tuttavia, molti lavoratori oggi si trovano ancora impreparati ad accogliere questa nuova sfida. A tal proposito, è fondamentale sapere quali sono migliori software, i tool, e le applicazioni che possiamo utilizzare per organizzare e semplificare nel migliore dei modi il nostro lavoro da remoto.

 

Strumenti per organizzare il lavoro

Se si lavora in team, organizzare il flusso lavorativo dei vari dipendenti è la parte più difficile. Per fortuna esistono degli strumenti che possono venirci in aiuto per pianificare le attività da remoto, consentendo a tutti i membri del team di avere una visione complessiva del lavoro da svolgere. Tra questi, vi segnaliamo:

Google Calendar

Google Calendar è uno strumento di Google, in cui possono essere inseriti scadenze, appuntamenti, riunioni, annotazioni in un calendario condiviso.  Ogni membro del team può consultare il calendario dal browser o semplicemente attraverso l’applicazione del calendario del proprio smartphone, che rimane sempre sincronizzata grazie all’account Google.

Trello

Trello è uno strumento che permette l’organizzazione del lavoro attraverso delle bacheche condivise. Grazie a Trello è possibile assegnare compiti a ciascun utente, controllare di volta in volta gli avanzamenti grazie alle check list, iniziare conversazioni in tempo reale e usare delle etichette per evidenziare le priorità.

 

Strumenti per condividere file

Il pilastro dello Smart Working è la condivisione. Vediamo quali sono i migliori strumenti per condividere con i propri colleghi file e documenti di cui abbiamo bisogno o su cui stiamo lavorando.

WeTransfer

È un servizio che permette di scambiare file fino a 2 GB via mail senza occupare spazio sulla propria casella di posta elettronica. Molto utili per lo Smart Working si rivelano poi i servizi di cloud.  Questi servizi funzionano come degli “hard disk” online che permettono di archiviare file, di sincronizzarli automaticamente sui vari di dispositivi e condividerli con facilità con altre persone. Vediamone alcuni:

Dropbox

Dropbox permette di archiviare i nostri file in un unico spazio. Grazie alla sincronizzazione, è possibile accedere a documenti, foto e video in qualsiasi momento, indipendentemente dal dispositivo utilizzato. Dropbox, inoltre, offre la possibilità di condivisione. Sulla stessa logica si basa One Drive di Microsoft.

Google Drive

Il più grande competitor di Dropbox è Google Drive, un altro potente strumento di archiviazione e condivisione file. Anche Google Drive è accessibile da qualsiasi piattaforma o sistema operativo, da browser o app. Google Drive, inoltre, mette a disposizione un’intera suite di editing (testi, presentazioni, fogli di calcolo) e tramite la condivisione di un link permette ai membri del team di lavorare contemporaneamente su un file.

 

Strumenti per comunicare

Skype

Ottimo per lavorare in gruppo, Skype permette di chiamarsi, videochiamarsi e di fare conference call.

Hangouts

Se la tua azienda usa la Google Suite allora hai a disposizione le chat di Hangouts, che portano con sé la possibilità di fare anche conference call con i propri colleghi. Se organizzi spesso meeting online vale la pena valutare anche Meet di Google, incluso nella suite di GSuite, il servizio multi piattaforma per aziende di Google. Con Meet puoi generare un link per te e i tuoi ospiti, che ti permetterà di partecipare alla video conferenza senza alcuna iscrizione, sia da mobile che da PC.

Slack

È un ottimo strumento, soprattutto per comunicare in team. Slack dà la possibilità di creare canali dedicati ovvero delle chat di gruppo sui singoli progetti o sui singoli task. Slack ti permette di chattare e scambiare file privatamente con i singoli colleghi in maniera istantanea o telefonargli usando la tecnologia VoiP. ASlack, poi, possono essere associare moltissime app, così da poter avere in un unico “ambiente” tutto ciò che serve: da Google Calendar a Google Drive, a Trello.

Zoom

Zoom è lo strumento perfetto per dar vita a conference call con più persone.  Grazie a questo strumento potrai:

  • Condividere lo schermo: se hai bisogno di mostrare appunti, slide o documenti è sufficiente condividere il monitor con gli altri partecipanti.
  • Registrare: puoi impostare in automatico la registrazione della riunione o del tuo webinar e decidere se registrarlo in locale o su cloud. Alla fine della riunione ti arriverà un avviso quando la registrazione è pronta.
  • Con zoom, inoltre puoi impostare una password di accesso per controllare i collegamenti dei partecipanti e decidere chi ammettere.

Altri validi strumenti per le conferenze call sono Cisco Webex e Microsoft Teams.

 

Programmi per controllo remoto

I programmi per il controllo remoto, grazie ad una connessione internet e una serie di codici, permettono di accedere a un altro computer. L’ utente che ha un computer collegato in rete in ufficio, ad esempio, può collegarsi da casa tramite l’accesso remoto in qualsiasi momento. Si possono utilizzare quindi programmi, file, risorse del computer remoto da qualsiasi postazione in locale. Grazie al controllo remoto, inoltre, è possibile fornire assistenza, fare aggiornamenti, stampare in remoto, inviare email e molto altro. Il computer remoto, per essere raggiungibile, dev’essere acceso e disporre di una connessione internet.

TeamViewer

TeamViewer è tra i migliori software in circolazione per controllare da remoto un computer. Supporta praticamente qualsiasi piattaforma (Windows, Apple, Android, Linux etc.) e può essere utilizzato facilmente grazie alla procedura di configurazione semplificata.
L’unico requisito è una connessione ad internet e sufficientemente veloce.

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Microsoft Word è un software per l’elaborazione e la creazione di documenti digitali. Fa parte del pacchetto Office della Microsoft ed è disponibile anche per dispositivi mobili, siano essi della famiglia Android o iOS.

Oggi vi spieghiamo passo passo come utilizzare le funzioni basilari:
1. avviato il software, selezioniamo “Documento vuoto” e vediamo che ci compare un foglio bianco su cui possiamo scrivere;

2. per cambiare il font, ci basterà selezionare il testo e cliccare sulla freccetta che aprirà il menu a discesa con la lista di tutti i font sotto il riquadro “Carattere”. Word presenta tantissimi font, ma nel caso non fossimo soddisfatti, è possibile scaricarne altri. Nella stessa sezione “Carattere” è anche possibile modificare la dimensione della scrittura.
La dimensione del carattere può essere modificata sia dal menu a discesa sia tramite i simboli alla sua destra che ci permettono di ridimensionare il font seguendo delle dimensioni “prestabilite”.

3. sempre nella sezione “Carattere”, è possibile sia cambiare colore del testo, sia far diventare il testo in: grassetto (basta premere sull’iconcina G), corsivo (iconcina C), sottolineato (iconcina S), barrato (iconcina ab). Per cambiare il colore del testo, selezionato il testo, ci basterà premere sull’icona con la lettera A sottolineata in rosso per scegliere il colore. Nel caso in cui questi colori non fossero sufficienti, tramite la voce “Altri colori…” è possibile aprire altre due palette di colori, in modo da rendere la scelta ancora più ampia.

4. per evidenziare il testo, nello stesso riquadro “Carattere”, possiamo premere sull’icona dell’evidenziatore sottolineato di giallo per poter anche qui aprire una lista di colori;

5. una volta scritto del testo, per poter trasformare quei caratteri in pedice/apice ci basterà selezionarli e premere rispettivamente sul simbolo x2 se vogliamo trasformarli in pedici e x2 se vogliamo trasformarli invece in apici;

6. può essere utile a volte scrivere “al centro” del foglio, o cominciare a scrivere a partire dal margine destro. Si può utilizzare le sezione “Paragrafo”: selezionando un testo e premendo sulle icone evidenziate nella seguente figura, allineeremo il testo rispettivamente “a sinistra” , “a destra” o “al centro”;

7. per salvare il documento, ci basterà premere sull’icona del Floppy Disk, in alto a sinistra. Ci basterà premere “Salva” per confermare. Per i successivi salvataggi dello stesso file ci basterà premere ancora sull’icona del Floppy Disk;

 

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Navigando in internet spesso vi sarà capitato di entrare in un sito web e dover accettare i cookie di quella pagina. Vi sarete chiesti cosa siano e se sia pericoloso accettarli.

Facciamo quindi un po’ di chiarezza:

1. Cosa sono i Cookie?

I cookie sono dei piccoli file di testo che memorizzano le informazioni riguardanti determinanti siti precedentemente visitati dall’utente.

Queste informazioni possono essere una password, un nome utente, un indirizzo, un email, il codice di una carta di credito ecc. I cookie memorizzano anche una pagina web visitata, e proprio per questo motivo, una volta cliccato il link di quella pagina cambia colore diventando viola.

2. Sono pericolosi?

I cookie non sono pericolosi e nemmeno portano virus o malware che possano danneggiare il proprio dispositivo.

L’unico compito che hanno è quello di favorire un migliore rapporto sito web-utente. Infatti, memorizzando queste informazioni riconoscono l’utente favorendo delle impostazioni personalizzate che vengono memorizzate dalle navigazioni precedenti.

Il riconoscimento dell’utente non avviene tramite dati personali, ma tramite un codice identificativo e univoco che gli viene affidato.

3. Quanto durano i cookie?

I cookie, a seconda della tipologia, hanno un termine di scadenza che va dai 6 mesi ai 2 anni.

4. È possibile cancellarli prima del termine?

Si. Nel caso l’utente non voglia più che una certa pagina web abbia il suo consenso per i cookie può recedere prima del termine di scadenza. Ciò è possibile solo dal browser da cui si sono fatte le ricerche.

5. Come cancellare i cookie da Google Chrome?

Per cancellare manualmente i cookie da Google Chrome dovete cliccare su  (⋮)  che si trovano in alto a destra. Poi si aprirà una finestra con tante opzioni. Cliccate su Impostazioni >> Privacy e sicurezza >> Cancella dati di navigazione. A questo punto si aprirà una ulteriore finestra e dovrete spuntare la casella accanto a Cookie e altri dati dei siti.
È possibile anche decidere l’intervallo di tempo. Infine basta cliccare sul rettangolo blu dove c’è scritto Cancella dati e i vostri cookie verranno eliminati.

6. È obbligatorio accettare i cookie?

Con l’entrata in vigore del “Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati” in data 25 maggio 2018, l’utente deve dare personalmente il consenso all’ utilizzo dei cookie.

Ma, come spiegato in precedenza, gli è stata concessa anche la possibilità di revoca di esso in qualsiasi momento tramite i semplici passaggi.

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Come facciamo a proteggerci da utenti malintenzionati che vogliono accedere illegalmente ai nostri account?
La nostra protezione inizia con la scelta di una buona password.

Dato un tempo sufficiente e buone risorse, ogni password può essere indovinata. Il nostro compito sta nel rendere complicato scoprire la password rendendola più sicura possibile.

Cerchiamo quindi di capire quali sono le caratteristiche di una buona password:

– Una buona password dovrebbe usare tutti i 94 simboli stampabili. Questo vuol dire che potenzialmente si dovrebbe usare tutto l’alfabeto inglese maiuscolo e minuscolo, le lettere accentate, i numeri da 0 a 9, la punteggiatura e i caratteri speciali come &, %, etc.

Ovviamente una password da 94 caratteri sarebbe troppo lunga e difficile da ricordare. Una buona password da 8 caratteri dovrebbe includere due lettere maiuscole, due minuscole, due numeri e due simboli. Una password così creata è una password definita “forte”.

– Una buona password NON deve essere una parola o una frase di senso compiuto. Infatti uno dei metodi più utilizzati per rompere una password è il così detto “attacco a dizionario” che sistematicamente inserisce tutte le parole di un dizionario (di una qualsiasi lingua) come password.  Alcuni attacchi a dizionario più sofisticati provano anche ad aggiungere caratteri speciali e/o numeri alla fine delle parole del dizionario stesso.

– Una buona password deve essere costituita da almeno due parole che non c’entrano niente l’una con l’altra, con caratteri numerali, simboli speciali e magari anche qualche errore ortografico.
Ad esempio “c0mPu7&rM3l@” è una password sicura ed è anche facile da ricordare. Questa tecnica fa si che gli attacchi a dizionario diventino infruttuosi!

Andiamo a vedere ora cosa EVITARE nella creazione di una password:

– Usare una parola ma composta da un solo tipo di lettere (tutte maiuscole, tutte minuscole, solo simboli).

– Usare una password troppo corta e senza varietà.

Basta pensare che una password di 3 caratteri composta da solo le lettere a-z è indovinabile da un algoritmo in solo 26^3 tentativi (circa 14.000 tentativi).

–Usare il proprio nome/cognome o dati personali facilmente individuabili.

Pur utilizzando tutte queste accortezze nella creazione della password, è bene ricordare che una buona password dovrebbe essere cambiata ogni 3 o 6 mesi, in base al livello di sicurezza che si vuole raggiungere.

Vecchie password non dovrebbero mai essere riutilizzate e bisognerebbe utilizzare una password diversa per ogni account.

Con la quantità di account che in media ognuno di noi ha, ricordarsi tutte queste password sembra infattibile. Ecco perché esistono delle applicazioni che possono gestire le password per noi.

Queste applicazioni usano la tecnica dell’SSO (Single Sign-On), uno schema di autenticazione che permette all’utente di fare il login con un singolo ID e password e una volta effettuato il login, avrà l’accesso a tutti gli account che avrà inserito nell’applicazione.
Tuttavia, l’utilizzo di applicazioni di gestioni delle identità può essere un’arma a doppio taglio! Questo perché se un utente malevolo riuscisse a scoprire ID e password per accedere all’applicazione avrebbe l’accesso a tutti i servizi registrati all’interno dell’applicazione! Per questo motivo è importante utilizzare tali applicazioni con consapevolezza e con cautela.